lunedì 28 luglio 2014

- Racing in the street: il mio primo 8b -


Sto di nuovo viaggiando verso la Francia in compagnia di Pietro, direzione Rue des masques. Un mesetto fa mi ero trovata a mio agio su quel tipo di roccia molto particolare, il conglomerato, per cui questa volta ho deciso di alzare un pò il tiro e concentrarmi su "Racing in the street", 8b, un tiro non troppo lungo di forza/resistenza.

13 Luglio:
Arriviamo in falesia con un'ottima temperatura, tuttavia i giorni precendenti deve aver piovuto parecchio, e già nei tiri di riscaldamento troviamo molti buchi bagnati o umidi. Guardo bene il mio tiro, cerco di capirci qualcosa e faccio un primo giro di ricognizione e pulizia. Mi sembra di capire subito i singoli, tuttavia mi sento insicura nei moschettonaggi, complice anche l'umidità della roccia. Provo un secondo tentativo, ma mi ritrovo nella stessa situazione, difficoltà a moschettonare.
Per oggi va bene così, conservo la pelle e penso ai prossimi giorni.

14 Luglio:
Oggi la situazione è gia migliore, il leggero vento della notte sembra aver tolto un pò di umidità, per cui parto subito motivata per risolvere i problemi del giorno prima. Nel primo giro mi concentro per risolvere la sezione bassa con il moschettonaggio difficile, e riesco, facendo due resting fino in catena. Nel secondo giro miglioro ancora, ma non basta, c'è ancora il moschettonaggio quasi in cima che non capisco e mi ruba tante energie, per cui perdo un pò di fiducia, dato che mi sembra ancora difficile mettere tutto insieme. Tuttavia fisicamente mi sento bene, un pò stanca, ma molto reattiva e carica.

15 Luglio:
Ore 2.00 di notte: Pietro mi dice che non sta tanto bene, e anche io mi rendo conto che non riesco a dormire bene. Probabilmente abbiamo mangiato qualcosa che non dovevamo oppure abbiamo preso un colpo di freddo. Passiamo la notte a fissare il vuoto riuscendo a dormire in tutto un'oretta, per cui la mattina la decisione è una sola: giornata di relax, non c'è altra soluzione.
Andiamo a fare due passi in cima alla vallata di Ailefroide, un luogo bellissimo sovrastato da pareti di granito, con in cima la lingua di ghiaggio del Glacier Blanche, veramente spettacolare!
A cena un'ottima pasta in bianco, e poi una lunga dormita, in previsione dell'ultima giornata di scalata.

 

16 Luglio:
Scendiamo presto in falesia, un riscaldamento veloce e sono pronta per il mio tiro. Le condizioni sembrano molto buone!! Arrivo al primo moschettonaggio duro, lo moschettono con precisione millimetrica e mi sento subito bene, proseguo nel tiro, non sbaglio niente fino all'ultima sequenza dura, cerco di passare la corda in un rinvio che avevo precedentemente allungato, ma spreco un sacco di energie, e alla chiusura successiva manco la presa...tentativo fallito. Scendo comunque soddisfatta perchè per la prima volta ho la certezza di poterlo chiudere!!!!
Mi riposo bene e riparto, per la seconda volta tutto bene, ma di nuovo non ho abbastanza energia per concludere bene l'ultima sequenza.
Decido di fare l'ultimo tentativo, sto ferma un pò e intanto faccio sicura a Pietro che finalmente chiude il suo progetto, e forse questo mi da ancora più carica.
Sono pronta, questo sarà l'ultima chance della vacanza, parto decisa, scalo veloce la prima parte, riesco a essere precisa ed efficace e mi ritrovo nell'ultima sezione con gli avambracci gonfi di acido lattico. Come avevo deciso precedentemente, salto il moschettonaggio, per passarlo poi dopo i movimenti duri, con l'unico rischio di cadere un pò di piu!! La decisione è giusta, e, rischiando di cadere ad ogni presa, sono al riposo...non ci posso credere! Cerco ogni possibile posizione per sghisare gli avambracci, che impiegano quasi 4 minuti a ritrovare una "semi-normalità", a quel punto seguo le ultime prese... e... SONO IN CATENA!! Incredibile, ho chiuso il mio primo 8b,so bene che il grado non è la cosa principale, ma è comunque un punto fondamentale per capire quanto si sposta il proprio limite in là...sempre più in là; le emozioni che provo sono inspiegabili, ma sono certa che racchiudono tutto ciò che io vedo nell'arrampicata...il mio mondo!!!
 
Ecco qui il mio video:
 

Ora sono qui seduta davanti al computer che scrivo, ma nella mia testa ronzano gia nuovi progetti, nuovi posti da visitare, nuove esperienze...e tanta tanta voglia di scalare!!


venerdì 11 luglio 2014

- Due week-end da urlo -


Gressoney, settore "Benedizione", estate 2013.
Dopo un anno di allenamenti molto "particolari", mi ritrovo in una "strana" forma fisica, nuova per me. Ricordo di aver deciso di provare due tiri: "Giardini di marzo", 7c+, e "Thunder road", 7c. Consapevole della severità della falesia comincio a provarli: dedico circa una decina di tentativi al primo tiro scelto, 25 metri strapiombanti di pura resistenza con una sezione un pò più dura negli ultimi due spit. La resistenza non manca, ma quando si tratta di affrontare i passaggi intensi sotto la catena con l'acciaio nelle braccia tutto sembra impossibile, e mi ritrovo ogni volta a volare per diversi metri...delusa della mia prestazione. Risultato simile per "Thunder road", forse uno dei tiri più belli che io abbia mai provato. Si snoda per 32 metri su un muro strapiombante con una sezione iniziale su buone prese, passando poi per la sezione chiave del tiro, un traverso di circa 10 movimenti su piccole tacche e verticali di difficile impostazione e con piedi precari, per poi terminare con ancora 20 metri di intensa resistenza. I miei tentativi sono vani, ogni volta non sento bene le prese del traverso, mi manca lo stimolo che ho sempre avuto, e la testa non va...non va...




Gressoney, settore "Benedizione", estate 2014.
14 Giugno. E' trascorso un anno, cammino in mezzo al bosco, su per il ripido sentiero verso la falesia, non ho aspettative, la mia testa è serena, tranquilla e pensa solo a dare il massimo.

Ph. Pietro Tribuzio
 

La solita marciata sotto la cascata, un buon riscaldamento e la difficile decisione di che tiro provare. La scelta ricade su "Thunder road": Faccio un giro di ripasso e pulizia, e mi rivengono in mente le sensazioni negative dell'anno precedente. Dopo un buon riposo mi lego, ripasso i movimenti, mi rilasso, e parto, con la testa libera e pronta ad affrontare una dura lotta. Scalo abbastanza male i primi metri, mi sento statica e un pò incerta, ma arrivo comunque al primo riposo; da qui parte il traverso chiave del tiro...arcuo le prime tacche e inaspettatamento le sento buone, i piedi trovano con sicurezza gli appoggi e in un attimo, con immensa sorpresa, sono fuori dal traverso al riposo.
Sghiso, respiro, e parto. Mancano ancora 20 metri e sento gia gli avambracci che si riempiono, ma tengo duro, cerco di sfruttare ogni possibile riposo; ancora un tetto e poi la catena non è tanto distante...non ce la faccio più, ad ogni movimento mi sembra di venir giu, ma tengo duro...tengo duro...e clik, catena moschettonata, e tiro chiuso...libero un urlo di felicità!!!!
Tirando le somme, e ascoltando altri pareri, mi rendo conto che il grado di questo tiro è sicuramente 8a, ma ciò che conta davvero è aver ritrovato le sensazioni e la forma che da tanto non sentivo su roccia.
 



                                                              "Thunder road" 7c, Ph. Pietro Tribuzio


5 Luglio. Rieccomi per chiudere i conti con "Giardini di marzo". Stranamente la falesia è affollata, aspetto un pò per il riscaldamento, dopo di che monto il tiro e lo pulisco. Come già era successo la scorsa volta non parto benissimo, ma man mano che salgo mi sento bene, riesco a tenere l'acido lattico sotto controllo e arrivo nella parte più dura con ancora energie; riesco nel dinamico, spallo, accoppio, tiro le ultime due tacche e sono in catena! Alèèè!
Sono davvero soddisfatta, l'anno di allenamento duro sta dando i suoi frutti!!
 
"Giardini di marzo" 7c+, Ph. Pietro Tribuzio (Estate 2013)